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DO7 FACTORY

presenta

Giada Prandi

in

ANNA CAPPELLI

STORIA DI UN’IMPIEGATA NELLA LATINA DEGLI ANNI ’60

di Annibale Ruccello

Regia di Renato Chiocca

Scena : Massimo Palumbo – Costumi : Anna Coluccia
Luci : Gianluca Cappelletti – Musiche Originali : Stefano Switala
Tecnico luci : Luca Carnevale

 

Anna è una giovane donna che negli anni ’60 si trasferisce da Orvieto a Latina dopo aver ottenuto un posto di lavoro come impiegata comunale. Lontana da casa e dalla sua famiglia, la sua vita procede monotona nella noiosa quotidianità della provincia fra la polvere degli uffici del comune, la convivenza con l’asfissiante signora Rosa Tavernini e i suoi «puzzolentissimi gatti». La svolta sembra arrivare grazie all’incontro con il ragioniere Tonino Scarpa, un abbiente scapolo che vive tutto solo nella sua casa con dodici stanze e tanto di cameriera, che dopo pochi mesi le propone di andare a vivere con lui, ma senza sposarsi. Anna accetta riluttante “l’inconsueta” proposta fra i pettegolezzi delle colleghe e il disappunto della signora Tavernini. La relazione fra i due non va come sperato e in un crescendo delirante Anna verrà trascinata dalle sue fragilità in una spirale di fragilità, paure e possessività che la porterà a commettere quello che per lei rappresenta il più grande “atto d’amore” possibile. Anna è una donna in lotta con il suo passato e i suoi demoni, una vittima del suo tempo, della condizione della donna negli anni ’60, di una società e di una morale che non le appartiene ma che non ha la forza di combattere e da cui noi riesce ad emanciparsi.

Note di Regia 

“Un testo, un’attrice e il teatro come spazio della mente. Ho sempre considerato questo testo di Ruccello un piccolo capolavoro contemporaneo per sintesi, poesia e complessità, e quando finalmente Giada Prandi ha accettato la mia proposta di interpretarlo, la nostra Anna Cappelli ha cominciato a vivere, rivelandosi immediatamente per la sua universalità, fuori dal tempo. Anna vive nell’Italia del boom, ma è vittima di un’implosione che la porta alla disperazione. Come molti di noi, oggi sovraesposti agli stimoli dei social network e di modelli di vita esterni al nostro reale quotidiano, Anna ha una sovraesposizione mentale ed emotiva che contrasta con le sue capacità di elaborazione. È un’impiegata; la sua estrazione la costringe a emigrare per lavoro, e dalla tradizionale Orvieto si muove a Latina, una città nuova (la nostra città, di Giada Prandi e mia), fondata dal Fascismo e priva di radici identitarie. Anna condivide quindi con molti di noi uno stato d’animo di sradicamento. Si muove per lavoro con aspettative e desideri che non riuscirà a concretizzare e che faranno emergere in lei il suo lato più oscuro. Si attacca all’amore, ma sprofonderà nell’abisso. Nel nostro allestimento abbiamo cercato di entrare nella testa e nel corpo di Anna per raccontarla in tutte le sue sfumature, nei suoi pensieri e nelle sue emozioni, stilizzandola ma andando oltre la maschera, mantenendo il palco come la scatola vuota che lei stessa vuole creare, teatro di un viaggio empatico e straniante nell’animo umano, che parte commedia e finisce in tragedia”.

Ufficio Stampa
Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

 

Data e Ora Spettacolo

  • Da Martedì 25 Febbraio a Domenica 2 Marzo 2025
  • Da Martedì a Sabato ore 21:00 e Domenica ore 18:00

Biglietti

  • Intero :  € 17,00

comprensivo di diritti di prevendita

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