Accademia Perduta e Romagna Teatri
presentano
di Hattie Naylor traduzione di Monica Capuani
con : Edoardo Frullini
Regia : Giulia Paoletti
Barbablù è un seduttore, ammaliatore, provocatore. Un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne, soprattutto con alcune. Un predatore che passeggia e fiuta la preda ancor prima che essa diventi tale. Un giocatore competitivo che contempla la vittoria come unico finale possibile. Barbablù osserva e ammicca. È gentile e premuroso. Fa un passo alla volta e non si concede mai subito e mai del tutto. Ascolta e risponde al bisogno più intrinseco. Accarezza e coccola. Desidera e idealizza. Crea connessioni perfette. Ama. Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù tesse la sua (di lui, di lei) gabbia. È in trappola. Per non esplodere dentro, esplode fuori. Barbablù violenta, tortura, uccide. Vince.
Non si può combattere il male rimuovendone solo l’effetto, non si può annientare la malattia eliminandone il sintomo, non si può abolire la violenza sopprimendone la manifestazione.
I numerosi tentativi contro la violenza di genere agiscono, nella maggioranza dei casi, sull’evento e sull’atto che è già stato compiuto o subìto. Barbablù è, invece, il pretesto per dar voce all’esplorazione degli strati più profondi e primordiali di comportamenti e personalità che si trasformano da apparentemente sani a malsani e patologici. Barbablù ha senza dubbio una visione distorta delle relazioni, dei sentimenti, del sesso. Ma qual è il limite oltre il quale il consentito diventa irrispettoso, violento, illegale? Le donne di Barbablù sono intrinsecamente già vittime. Sono vittime di personalità probabilmente troppo fragili, di famiglie in cui la forza femminile è sempre stata assecondata a desideri altrui, di relazioni in cui la dimostrazione del sentimento e del bene era sinonimo di sopportazione e tolleranza, di contesti in cui il senso di inadeguatezza affibbiato loro era considerato normale, di società in cui valutare un essere umano superiore o inferiore rispetto ad un altro è regolare.
In ogni atteggiamento, in ogni gesto, in ogni parola, può insinuarsi quel meccanismo di gioco-forza in cui ogni relazione deve necessariamente prevedere che ci sia un vincitore e un vinto, un predatore e una preda, un carnefice e una vittima. È proprio questo gioco-forza che emerge dalla penna di Hattie Naylor e che ritengo necessario indagare e approfondire.
Entrambi i partecipanti conoscono istintivamente le regole ma pochi osano infrangerle per paura di scendere in territori sconosciuti in cui la vulnerabilità è considerata la vera debolezza. È così che i due diventano avversari e finiscono per far sì che i loro ruoli arrivino perfino a confondersi. Non considerando la giustificazione neanche come remota possibilità, il tentativo è la comprensione del reale aspetto di Barbablù, per poter prendere coscienza della causa che sta alla base di questi comportamenti, riconoscerla, scegliere di annientarla, con la certezza che estirpare la radice di questo dualismo è difficile ma non impossibile.
Giulia Paoletti
Hattie Naylor
Scrittrice britannica pluripremiata. Scrive oltre cinquanta opere teatrali, tre racconti e un’opera radiofonica. Studia danza presso la Nottingham Trent University e poi studia alla Slade School of Fine Art, accademia di Belle Arti classificata come uno dei migliori istituti scolastici di arte e design del Regno Unito. Dopo la laurea frequenta la Desmond Jones School of mime and physical theatre e un Master di Screen Writing al London College of Printing. Tiene seminari in tutto il mondo per il British Council e insegna Sceneggiatura presso il Master di Scrittura Creativa della Bath Spa University.
Le sue opere più importanti sono: Ivan And The Dogs (nominato agli Olivier Awards nella sezione Outstanding Achievement e vincitore del Tinniswood Award 2010), The Night Watch, The Diaries Of Samuel Pepys (nominato Best Radio Drama 2012), The Aeneid (nominato miglior adattamento radiofonico ai BBC Audio Awards 2013), Bluebeard, Going Dark nominato come miglior Critics Choice sia nel The Guardian che nel Time Out magazine.
Monica Capuani
Laureata in Letteratura Italiana alla Sapienza di Roma, giornalista freelance nata nel gruppo Espresso-Repubblica e attualmente attiva nei settori cultura, società, spettacoli e inchieste per molte testate tra cui L’Espresso, La Repubblica, D-La Repubblica delle Donne. Traduttrice letteraria da inglese e francese (ha al suo attivo una settantina di romanzi).
In teatro fa un lavoro di scout, traduttrice e promotrice: ad oggi ha tradotto 137 testi teatrali.
Rilevante la sua attività di traduttrice e acquisitrice di diritti di testi narrativi e teatrali attraverso la quale contribuisce alla diffusione della drammaturgia contemporanea in Italia.
Da Martedì 28 Novembre a Sabato 02 Dicembre 2023 ore 21.00
Domenica 03 Dicembre 2023 ore 17.30
?️ Biglietto Intero Botteghino : € 17,50 (+ ? tessera associativa di € 2,50)
Via Luca della Robbia 47 (angolo Piazza Testaccio)
Infoline e prenotazioni : 06 57284637
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