presenta
Aiuto Regia : Adriana Mangano
Dopo la partecipazione al Fringe Festival di Milano e al Museo del Fumetto di Catania in Piazza Scamacca, seguita da diverse repliche siciliane, la pièce – che con disarmante sincerità e linguaggio crudo e spietato racconta di una donna ludopatica – sbarca finalmente nella capitale. “Sandra, l’infermiera protagonista del monologo, – spiega l’autore Davide Marchetta – racconta la sua discesa nel maelstrom della ludopatia, quel gorgo da incubo da cui è impossibile venire fuori una volta che hai la sventura di caderci dentro, un vero e proprio vortice che tutto travolge: affetti, valori, sentimenti, professione, dignità, tutto. La sua storia è quella di milioni di altri in questo momento nel nostro Paese: il gioco compulsivo finisce col farti entrare in un girone infernale da cui è arduo risalire dopo che sei stato risucchiato e triturato dall’implacabile ingranaggio. Sandra ci svela i risvolti più ossessivi di questa tetra realtà, ci invita a entrare con lei in una sala slot, ci fa visitare le rovine della sua famiglia dopo che si è giocata tutto, non solo i soldi, ma perfino ogni speranza. Non le sono rimaste che le sigarette, fedeli compagne del viaggio narrativo che l’ha condotta fino a noi spettatori”. Nelle note di regia leggiamo: “Loro. Una lei portavoce di loro. Uno…due…tanti sgabelli che si smascherano davanti a un pubblico che non vorrebbe vedere e da cui non vorrebbero essere veduti. Nascosti. Mimetizzati da sgabelli davanti agli occhi di tutti i ciechi di questo stolido mondo arido e irreale. Ma reale. Molto reale. E squallido. Molto squallido. Le loro esperienze. Il loro vissuto. La loro normalità che si sovrappone ad un quotidiano “diverso”: ma quale sia la loro normalità non è dato più di saperlo. Il racconto di una singola voce diviene il sovrapporsi di decine, centinaia, migliaia di voci diverse e sempre uguali, in un caleidoscopio di squallore e solitudine. La comunità di una sala slot fatta di una moltitudine di disperate solitudini, intrisa di fumo, caffeina ed escrementi involontari. Raccontata da una giovane voce femminile la cui vita anziché aprirsi al mondo esterno si chiude in sé stessa, sprofonda in un gorgo che sgretola, inghiotte, travolge tutto : famiglia, amore, amicizia, lavoro. Tutto. Tutto diventa un marciume di menzogne in cui la ludopazza rimane inesorabilmente invischiata, impantanata in una melma in cui è costretta da sé stessa a sprofondare per riuscire a nascondersi. Rabbia ed euforia iniziali si trasformano in confessioni sempre più intime e segrete, sempre più profonde e imbarazzanti. Ma ormai l’imbarazzo non esiste più nella sua mente. È stato irriso dal desiderio di flagellarsi, umiliandosi fino ad annullarsi e scomparire per rinascere slot. Non c’è soluzione. Non c’è scampo. C’è solo il desiderio di raccontarsi. Finalmente sincera”.