di Roberto Staglianò
con Giacomo Bellini, Leonardo A. Lutrario, Giulio Petushi, Andrea Pizzalis, Chiara Ruta
Foto di Leonardo Gaist
Una tranquilla e ordinaria famiglia moderna: un padre, una madre, due figli maschi e una nonna. Una famiglia con i suoi codici, le routine e i segreti di tre generazioni, spesso in conflitto tra di loro, che convivono e abitano lo stesso spazio.
Attraversando le stagioni della vita, dall’infanzia all’età adulta, le persone nascono, crescono, muoiono. Storie di un ciclo eterno che coinvolge e fagocita anche i sentimenti come l’amore, l’odio, la fratellanza. L’attrazione fisica e le reciproche ostilità influenzano e condizionano i fatti concreti, la vita dei cinque protagonisti: Pà, Mà, Caiòn, Abe e nonna Lou.
Nella famiglia non così tanto felice di Nelle due mani, una coppia sperimenta la fine della loro attrazione fisica e la crisi del loro rapporto dopo due gravidanze. I due fratelli si misurano, fanno prove di forza e di competizione tra di loro. Lou, la nonna, affronta da sola l’avanzamento della vecchiaia, il declino fisico, senza volere abdicare alla vita.
Fin qui nulla che non possa essere replicabile o adattabile alla realtà di milioni di altre famiglie, ma cosa si nasconde dietro la facciata di una tranquilla e apparente normalità?
Tra i componenti di quel nucleo si instaurano quelli che uno studioso definirebbe “fenomeni sociali” di trasformazione, una mutazione che può essere considerata come un’altra forma di selezione naturale. Chi tra loro riuscirà a sopravvivere, a non estinguersi?
Ogni personaggio è coinvolto in una partita a due con il suo simile, l’uno diventa l’avversario e il sostenitore dell’altro. Ogni personaggio manifesta la sua ambivalenza tra bene e male, ragione e sentimento, Eros e Thanatos. E i rapporti si incrinano, fino a spezzarsi, ricomporsi e scomporsi nuovamente.
I componenti di quella famiglia sono pronti ad allestire e perfezionare vendette, punizioni, ostacoli e rappresaglie, incapaci come sono di comprendere sé stessi e di accettare l’esistenza dell’altro.
Alcuni di loro partiranno, senza più fare ritorno. Ne rimarranno soltanto due, custodi di quella casa che si svuoterà inesorabilmente. Qualcun altro vivrà per espiare i propri peccati, nella supplica perenne di farsi perdonare.
“Homo homini lupus”, l’uomo è un lupo per l’uomo. Il filosofo Thomas Hobbes ha utilizzato questa citazione latina, attribuita al commediografo Plauto, per sostenere che la principale caratteristica dell’uomo è l’egoismo. L’uomo è (o può essere) anche “amicus”. Si è arrivato anche a dimostrare, come ha fatto Feuerbach, che “Homo homini deus est”.
Esattamente come noi, i cinque protagonisti sanno rendere più dura e difficile la vita del partner, dei figli, dei fratelli solo perché l’altro, gli altri sono come sono oppure non sono come si vorrebbe che fossero. I pregiudizi, gli stereotipi, le discriminazioni influiscono pesantemente sulle nostre vite e così accade che si possa perdere l’occasione di vedere la bellezza che c’è nelle storie di ognuno di noi, di ognuno di loro.
Nelle Due Mani non racconta una storia, ma mette insieme frammenti di vita vissuta, quadri, fotografie estrapolate da una collezione di ricordi che mostrano i cambiamenti che si manifestano prima e dopo il punto di rottura, la grande tragedia che incombe e si nasconde in una, due, duemila strutture e relazioni sociali.
? Giovedì 08, Venerdì 09 e Sabato 10 Giugno 2023 alle ore 21.00
?️ Biglietto Intero Botteghino : € 12,50 (+ ? tessera associativa di € 2,50)
Via Luca della Robbia 47 (angolo Piazza Testaccio)
Infoline e prenotazioni : 06 57284637
email : cometa.off@cometa.org
Teatro sanificato nel rispetto delle misure ANTICOVID.